LA RELAZIONE CHE CURA
La cura della sofferenza passa attraverso la conoscenza di sé e di sé in relazione agli altri.
Dott.ssa Riana Galdiolo

LA FORMAZIONE
Maturo la voglia di approcciarmi alla psicologia durante il primo anno di corso di laurea in Educatore Professionale, quando realizzo che la mia inclinazione tende verso la comprensione dei significati che si celano dietro ai comportamenti umani. Mi trasferisco prima a Pavia, dove frequento la triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche, poi a Torino per la magistrale in Scienze della Mente. Qui inizio a conoscere il cognitivismo costruttivista, che diventa la mia scelta di approccio psicoterapico, e continuo la mia formazione presso il Centro di Terapia Cognitiva, specializzandomi con lode nel 2020.
LA PSICOTERAPIA COGNITIVA
Più precisamente la mia formazione si basa sulla psicoterapia cognitiva di stampo costruttivista-relazionale. Uno degli assunti di base del mio approccio è l’unicità di ogni individuo e della sua esperienza, compresa quella di sofferenza. Ciascuno di noi, infatti, attribuisce senso alla propria esperienza in un modo del tutto personale, contribuendo in maniera attiva alla costruzione della propria realtà e dei significati soggettivi che ad essa attribuisce.
LA REALTà RELATIVA
Ognuno di noi, con le proprie peculiarità, è costantemente immerso in un mondo di incontri e relazioni: con l’ambiente, con gli oggetti, con la natura e con le altre persone, caratterizzati anch’essi da attributi specifici. La relatività della realtà, origina dal modo in cui tali specificità entrano in relazione tra loro, unito al nostro individuale modo di interpretare questo incontro. Non siamo, quindi, spettatori passivi della realtà che ci circonda, ma – con le nostre caratteristiche e i nostri vissuti – contribuiamo attivamente a plasmare il senso e il significato di tutto ciò che ci circonda. In questo senso costruiamo la nostra realtà.
LA RELAZIONE TERAPEUTICA
L’impalcatura teorica orienta la psicoterapia costruttivista-relazionale verso un percorso di ricerca e consapevolezza delle nostre modalità di essere nel mondo. La cura della sofferenza passa, quindi, attraverso la conoscenza di sé e di sé in relazione agli altri. La relazione tra il/la paziente e la terapeuta si fa essa stessa strumento terapeutico, si parla infatti di relazione terapeutica. Quest’ultima diventa occasione per accedere a se stessi nelle manifestazioni del proprio sentire, in termini di emozioni e pensieri, ma anche per osservare il modo di stare in relazione con un’altra persona: come ci si pone, come si interpretano i comportamenti dell’altro e, con il tempo, diventarne consapevoli.
IL CAMBIAMENTO
Quello che non conosciamo ci fa paura e spesso ha il potere di limitarci; la conoscenza, invece, amplia la nostra libertà di azione e la possibilità di scelta, così da non sentirci schiavi delle nostre emozioni, reazioni, pensieri e sintomi. Il cambiamento che la psicoterapia costruttivista persegue è profondo perché investe la persona nella sua totalità di emozioni, pensieri e corpo, mirando alla modifica dell’essenza stessa del suo vissuto. Le trasformazioni importanti, spesso, iniziano all’interno di relazioni significative. La relazione terapeutica è un’opportunità – sicuramente non l’unica – per fare esperienza diretta della possibilità di cambiamento, sta poi al/alla paziente portare quanto sperimentato nella sua vita fuori dallo studio.